Viaggio in Uruguay con un termos sottobraccio 

viaggio in Uruguay

In questo articolo vi raccontiamo un viaggio, corto, al freddo, ma intenso. Oggi scriviamo di Uruguay e della sua metropoli Montevideo. Montevideo non solo è la capitale dell’Uruguay ma è anche la capitale mondiale del mate. Luca, co founder di Euro Latin Cooperation, ha intrapreso un viaggio di tre settimane zaino in spalla lo scorso luglio in America Latina. Il testo che segue è un breve il racconto della sua esperienza in Uruguay. Buona lettura. 

“Arrivo a Montevideo Uruguay verso le 3 del pomeriggio in un freddo, e quando dico freddo mi riferisco al vero freddo, sabato di luglio dell’anno solare due mila diciannove. Perché mentre la gente approfitta dell’estate europea io soffro l’inverno sudamericano me lo sono chiesto tante volte e non ho ancora trovato una risposta. Sono partito con un traghetto da Buenos Aires a Colonia la mattina prestissimo. Da Colonia ci vogliono tre ore di bus per arrivare a Montevideo. Dopo frontiere, file di imbarco, attese e sbarchi arrivo stremato al terminal dei bus della capitale Urugauiana. Il terminal dei bus non è il classico terminal sudamericano fatto da caos, caos e ancora caos. È ordinato e tranquillo, niente a che vedere con il suo omonimo boliviano a La Paz. Sceso dal bus mi incammino a piedi verso l’ostello che ho prenotato circa 48h prima, dista 4 km a piedi. Decido di fidarmi della città senza conoscerla, ed espormi in una passeggiata di un’ora con tutti i miei oggetti personali. 

Nella mia passeggiata mi imbatto in numerosi venditori ambulanti. Non vendono braccialetti come a Roma o magliette da calcio taroccate come a Madrid, vendono mate. Mate grandi e piccoli. Mate neri e colorati. Mate tanti mate, un sogno per un appassionato come me. Per chi non lo sapesse il mate è un infusione naturale di erbe locali nonché la bevanda più popolare in Argentina, Uruguay e Paraguay. 

È sabato e l’avenida principale di Montevideo è un deserto a cielo aperto. Cammino solo con il mio zaino in spalla chiedendomi “donde estan todos joder ? “Quando ci si trova in un luogo affollato è difficile mettersi a guardare la gente e scrutarne tutti i dettagli, anche i più minuti, ma nel mio caso era tutto il contrario: avevo tutto il tempo di mettere a fuoco con i miei occhi, osservare, riflettere e magari anche giudicare, sono onesto. Dall’altra parte del marciapiede, “la valdosa” come dicono da quelle parti, passa una giovane coppia, hanno un termos sottobraccio e un mate nella mano sinistra. Più avanti la scena si ripete con un gruppo di ragazze, un papà con il figlio e un anziano. Tutti camminando e bevendo mate allo stesso tempo. Mi chiedo se è un’atteggiamento tipico del fine settimana o se questa strana abitudine di vivere con quel termos da un litro, più simile a prolungamento artificiale dell’ascella, sia una tradizione.

L’ostello che si chiama “El viajero”, una catena abbastanza conosciuta in America latina. In inverno non ve lo raccomando perché le porte delle stanze danno su corridoio esterno, dire che entra un freddo che congela la stanza sarebbe riduttivo. Personale gentile pero no, diciamo che sono sicuro che a Montevideo esistono ostelli migliori e più accoglienti. 

Nella mia prima passeggiata d’esplorazione, cosi come nella seconda, nella terza e cosi via rimango impressionato dalla quantità di gente che cammina bevendo il mate. Da qualche ricerca online fatta nell’ostello di Montevideo ho scoperto che l’Uruguay è il primo paese al mondo per consumo di mate: 8kg di Yerba mate per persona ogni anno (seguono gli argentini con 6,4kg per persona annui). La storia di questa insolita tradizione, cioè quella di camminare termos alla mano durante tutto il giorno, è legata ad un aneddoto del passato. Quest’usanza si sarebbe diffusa ai tempi dell’ondata migratoria europea verso Montevideo. I lavoratori e gli studenti che soggiornavano in piccole case della capitale condividendo stanze, bagni e cucine, per scappare da questa realtà, sporca e affollata, uscivano a bere del mate in strada. Un mate quello uruguaiano differente dall’argentino, non solo per lo stile ma anche nella composizione. Il tipo di Yerba utilizzata dagli uruguaiani è infatti più minuta, di un verde brillante, che sembra fuoriuscire dal mate ma che magicamente rimane li, incollata e lucida.

viaggio in Uruguay
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Tornando al viaggio, prima di visitare ed esplorare la città ero pieno di preconcetti. La capitale uruguaiana viene raccontata, o almeno così mi è stata raccontata, come la città più europea, più sicura, più pulita dell’America latina. Non mi sento di confermare queste affermazioni dopo solo tre giorni di visita, primo perché non mi sono mai sentito “come in Europa” passeggiando per le strade del centro, anzi dirò di più, Buenos Aires (mi riferisco al centro) mi è sembrata molto più sicura. L’altra cosa sono i prezzi, Montevideo è cara quanto un’occhio della testa. L’unica cosa che posso confermare è la differenza tra Uruguay e Argentina nel bere mate.

Il mate, per come lo intendo io e forse per come lo intende tutta l’Argentina, è uno atto di conviviale. In Uruguay per quanto visto assomiglia più ad un oggetto personale risultando a volte più prezioso della compagnia altrui. È sempre sbagliato generalizzare e fare di tutta l’erba, anche dell’erba mate, un fascio ma quel che ho notato e quel che più mi ha innervosito, per così dire, è che in tre giorni passati in compagnia di uruguaiani e altri turisti nessuno mi ha offerto un mate. In Argentina, a Bariloche ma anche a Buenos Aires, Cordoba e Misiones non mi era mai capitato di non bere mate per tre giorni, per di più in una delle città più “materas” del mondo. L’Uruguay è un paese interessante, pieno di storia e cose da vedere, per questo vale sempre la pena farci una visita ma un consiglio ve lo do…portatevi il vostro mate altrimenti rimarrete letteralmente a bocca asciutta.

 

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