La terra di nessuno – viaggio in Paraguay

Viaggio in Paraguay

La terra di nessuno è visitata ogni giorno da migliaia di persone. La terra di nessuno è un luogo di scambio e commercio senza sosta, 24 ore su 24. La terra di nessuno è un po’ al di qua, e un po’ al di là di non una, né due, bensì di tre frontiere, dove il fiume Paranà taglia la frontiera tra Brasile, Argentina e Paraguay, lì dove non esiste nessuna frontiera e nessun limite alla circolazione di merci e persone c’è la terra di nessuno, città del Este.

Ciudad del Este è una città paraguaiana che fu fondata il 3 febbraio 1957 con il nome di Puerto Flor de Lis in onore al dittatore paraguaiano Alfredo Stroessner. Con gli anni fu poi chiamata Puerto Presidente Stroessner fino al 1989 quando iniziò a chiamarsi Ciudad del Este, in questo articolo semplicemente si chiamerà “la terra di nessuno”. Per entrarci la via principale è il ponte internazionale dell’amicizia. Un ‘amicizia quella tra Brasile e  Paraguay vera e sincera: vi basti pensare che attraversando la frontiera con un bus pubblico dal Brasile nessuno vi chiederà il passaporto per entrare o uscire. 

Umanità capitalizzata

I visitatori della terra di nessuno sono fantasmi, fantasmi senza un timbro sul passaporto, come lo sono stato io nel luglio 2019, fantasmi con zaini i cui contenuti resteranno per sempre un mistero. Ciudad del Este è un mercato a cielo aperto, tra un mate, qualche profumo ed erbe medicinali ci sono anche armi e droga, ma non solo. Si dice che Ciudad del Este sia il centro del commercio di oggetti illegali in America Latina. Dicono che comprare un’arma è più facile che sorseggiare un mate, o un Terere come lo chiamano da quelle parti. Dicono, e io mentre passeggio per la terra di nessuno ci credo eccome.

La terra di nessuno è oggettivamente orrenda, vi sfido a trovare qualche sprazzo di bellezza in un agglomerato di costruzioni che si espandono in 3 o 4 avenide principali ed in minuscole viuzze. È brutta ed orrenda come ho già detto e ripeto, ma è incredibilmente piena di umanità. Quando parlo di umanità non mi riferisco alla bontà bensì alla quantità e alla stravaganza delle persone che la visitano e che la abitano. La terra di nessuno è forse la città più popolata che abbia mai visto in vita mia;  cani che scodinzolano qua e là, bambini venditori, bancarelle ad ogni angolo della strada, grida di commercianti. La terra di nessuno è famosa per essere il discount dell’ America Latina, soprattutto di elettrodomestici, profumi e alcool. Sconti fino al 30% sempre, su tutti i prodotti, richiamano visitatori da ogni angolo dell’America Latina, solo per comprare, o nel peggiore dei casi  per far “ sparire” prodotti, cose … o persone.

Originalità (?)

Io non sono lì per comprare il nuovo Iphone sono lì per cercare qualcosa di originale in questa città che sembra l’emblema del capitalismo selvaggio. Sono appassionato di mate da più di 4 anni e qui in Paraguay ne vendono a bizzeffe, mi avvicino ad  una bancarella ben fornita e  fingo di non sapere del mate chiedendo “cos’è questo strano bicchiere in legno?” “è un mate” mi risponde l’ambulante; continuo la conversazione chiedendo “è tipico di qui del Paraguay?” Il tizio mi guarda sorpreso,  non demordo,“Io abito a Madrid” aggiungo “ ma in Spagna non esiste niente del genere”, e cosi il venditore alza le spalle e mi dice “non so niente di questo mate, strano che non lo vendano nel tuo stato”. Fine della conversazione. Mi aspettavo qualcosa di più ma continuo la mia passeggiata immerso in tutta quella gente con la speranza di trovare qualche perla originale e rara. Alla fine della giornata capii che nessuno voleva rispondere a domande, l’imperativo era  vendere e basta, ad ogni costo. Non si va quindi, a Ciudad del Este per chiedere la storia del mate, da dove vengono tutti questi elettrodomestici, perché la polizia veste in assetto antisommossa davanti ai centri commerciali tantomeno perché e da quanto tempo Ciudad del Este è un paradiso fiscale.

A distanza di mesi dal mio viaggio cerco su google Ciudad del Este tra le notizie e, come temevo, non sono certo delle più belle … la cronaca in primissimo piano recita tristemente così : ”Preoccupano le violenze su minori a Ciudad del Este otto in un giorno (El paraguayano)” e ancora “ Rapina violenta in un negozio di profumi, gli assalitori scappano con il bottino (paraguay.com). Se andrete in Brasile a Iguazu sicuramente vedrete il ponte dell’amicizia, attraversatelo, ma ricordate, una volta varcato il confine, in quella città abbandonata alle leggi del mercato e della criminalità, non troverete niente di più di un nuovo profumo o di un iPhone scontato.

Luca DI PIETRO

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