Comunità indigene in Amazzonia – I tramonti di Don Chiche

Comunità indigene in Amazzonia colombiana

Da puerto Nariño alla scoperta Comunità indigene in Amazzonia.  Quattro amici, oltre tre ore di camminata nella Selva amazzonica per scoprire la comunita San Martin de Amacayacu .

Fango, spine, sterpaglie e tanta vegetazione rendono il percorso complicatissimo. Delle scimmie saltano tra gli alberi, tarantole e rane si nascondono tra i cespugli e il timore di incontrare animali pericolosi lungo il cammino non ci abbandona mai.

La nostra guida si chiama Alex e ci accompagna per tutto il tragitto. Insieme a lui c’è anche il suo cane, che non lo molla un attimo. Nonostante la giovane età, appena 23 anni, la nostra guida ha autorità da vendere. Ci racconta che tutte le mattine aspetta il traghetto proveniente da Leticia, capitale della ragione, nella speranza di veder arrivare qualche turista per potergli offrire uno dei suoi tour. Alex si adatta e offre qualsiasi cosa, da una passeggiata notturna nella foresta ad un giro in barca, fino alla più estrema camminata di dieci ore nel bosco, Alex si inventa di tutto pur di guadagnare qualchee pesos.

Alex ci confida il suo odio per Puerto Nariño, la sua terra natale. La odia perchè non c’è lavoro, non c’è connessione internet, non ci sono le automobili, non ci sono palestre o cinema, qui il secolo XXI deve ancora arrivare.

Dopo aver esaurito tutte le energie arriviamo finalmente alla fine del percorso. A separarci dal villaggio c’è un piccolo fiume. Alex fischia e improvvisamente da dietro l’angolo si intravede una piccola imbarcazione che si dirige verso di noi. il Capitano della piccola barchetta si fa chiamare Don Chiche. Don Chiche aspetta la nostra visita al villaggio della comunità indigena di San Martin per poi riportarci via fiume  di ritorno fino a Puerto Nariño.

La nostra visita è piuttosto breve. Prima di entrare parliamo con il capo villaggio che si offre di farci da guida per soli 5 mila pesos, circa due euro. Mentre passeggiamo per il villaggio notiamo gli sguardi indiscreti dei locali, timidi e nascosti dietro le finestre infastiditi probabilmente dai nuovi ospiti. Anche qui i bambini sono i padroni del villlaggio: corrono, giocano, stendono i panni, sono dappertutto. Il sole è sempre più basso e si avvicina l’ora di rientrare e di affidarci allo sconosciuto traghettatore.

Don Chiche a differenza di Alex ci dice che il Rio Amazzonia è il suo posto, e che non lo abbandonerebbe mai, per nulla al mondo. Ha tutto quello di cui ha bisogno e vive felice con la sua famiglia e i suoi figli. Mentre guardiamo il tramonto sulla via del ritorno sussurra stupito come se fosse la sua prima volta «non è straordinario? guardate che bellezza, dove si possono trovare tramonti così?» Don Chiche ha ragione, tramonti così colorati e sfumati non ne ho più visti e forse, a meno che non decida di tornare li nelll’amazzonia colombiana non ne vedrò più.

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