Elezioni in Brasile – Bolsonaro eletto nuovo presidente

Elezioni in Brasile

I risultati delle elezioni in Brasile di oggi, domenica 28 ottobre, hanno premiato il candidato del Partito Social Liberal Bolsonaro che ha raggiunto circa il 55 % mentre il rivale Haddad del Partido Dos Trabalhadores si è attestato intorno a un deludente 45%.

Fernando Haddad, successore degli ex presidenti Lula e Dilma, si è dimostrato capace e coraggioso durante la campagna presidenziale, ma ha pagato l’appartenenza a un partito coinvolto nei più grandi casi di corruzione del Brasile moderno.

Come è stato eletto Bolsonaro?
Il presidente e il vice-presidente brasiliani vengono eletti con un sistema a doppio turno. Se a seguito del primo turno elettorale non c’è un candidato che ha ottenuto più del 50% delle preferenze, è necessario un ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti al primo turno. Il vincitore viene eletto presidente. Proprio quello che è successo questa domenica di fine Ottobre con la vittoria di Bolsonaro. La domanda che si fanno tutti dopo queste elezioni in Brasile è “Come ha fatto Bolsonaro a vincere? Come ha fatto un razzista e un omofobo, al mandato numero sette nel Senato brasiliano a risultare così popolare?”.


Qui in Europa si cerca di dare una qualche spiegazione alla svolta fascista e populista che sta interessando non solo il Brasile, ma l’America Latina in generale (vedi l’elezione di Duque in Colombia). In realtà, per chi conosce bene la realtà brasiliana, d’inaspettato c’è ben poco. Nel più grande stato dell’America del Sud la parola sicurezza non significa più nulla perché nelle grandi città omicidi e furti sono all’ordine del giorno, la sanità è disastrosa, la povertà cresce coinvolgendo sempre più persone e i casi di corruzione di funzionari pubblici sono diventati normale amministrazione.

È questa l’eredità lasciata dal mal governo del Partito dei lavoratori, al governo ininterrottamente da più di 15 anni. Ne Lula ne Dilma sono riusciti a risolvere i problemi che dalla conquista portoghese compromettono lo sviluppo dello stato brasiliano. Lula è in carcere e Dilma ha appena subito un processo d’Impitchemet che l’ha costretta al lasciare il ruolo di presidente.

Brasília – Conselho de Ética rejeita processo contra o deputado Jair Bolsonaro, por elogiar Brilhante Ustra (Fabio Rodrigues Pozzebom/Agência Brasil)

Si può dire tutto del nuovo presidente Bolsonaro dopo queste elezioni in Brasile, tranne che sia un corrotto. Forse è proprio questo il fattore che ha fatto la differenza in uno dei paesi più corrotti del pianeta. Forse Bolsonaro riuscirà ad aumentare la sicurezza nelle grandi metropoli brasiliane e a combattare la corruzione, ma il prezzo da pagare per i brasiliani sarà altissimo. Il rispetto dei diritti civili e le libertà, conquistati con mille fatiche nel corso degli ultimi anni, è fortemente compromesso.

Nessuno può giudicare il Brasile tranne i brasiliani. Essere in democrazia vuol dire anche questo rispettare il voto del popolo, qualunque esso sia. Dopo Donald Trump e Duque per il continente americano inizia un nuovo capitolo fascista e autoritario.

 

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