La pace passa per le presidenziali in Colombia

Colombia – Le elezioni presidenziali si terranno domenica 27 maggio 2018. Il candidato vincitore dovrà ottenere la metà più uno dei voti validi totali, altrimenti si svolgerà un secondo turno tra i due candidati piu’ votati domenica 17 giugno.

Il dibattito nel corso di questa campagna elettorale è stato caratterizzato da una grande polarizzazione. I temi piu’ ricorrenti sono stati la riforma del mercato del lavoro, la riforma fiscale, la lotta alla corruzione e l’accordo di pace.

Duque e lo spettro dell’accordo di pace con L’ELN 
Iván Duque Márquez, candidato con il Centro Democratico, è il continuatore della linea dura di Alvaro Uribe contro i membri della guerriglia colombiana. Dal 2002 con la presidenza di Alvaro Uribe, che aderiva pienamente alle politiche militari degli Stati Uniti, si inaugurò in Colombia un periodo di guerra totale alla guerriglia. La sua figura, alquanto controversa, scatenò un malcontento popolare evidente e la decisione di rinunciare agli accordi di pace rigettò il paese nella violenza. Nel 2012 dinnanzi all’impossibilità di una soluzione finale di tipo militare, il Presidente Juan Manuel Santos e le FARC avviarono un percorso di dialogo.

E se l’accordo di pace con le FARC fu approvato dal Senato e dalla Camera il 29 e 30 novembre 2016, molto ancora resta da fare per firmare un trattato simile con L’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN). Questa organizzazione di stampo marxista opera in diverse aree della Colombia dal 1964. L’ELN rifiuta il modello sovietico e privilegia un modello economico e politico autoctono, rifiutando i finanziamenti stranieri si è sempre supportata grazie al sostegno popolare e alle tasse imposte nei territori controllati. Frequenti in passato erano gli attacchi alle condutture di petrolio delle compagnie straniere. Nei primi anni ’90 l’ELN si è diviso: un gruppo sta giungendo a trattative di pace con il governo, mentre un altro ha continuato a compiere azioni di sabotaggio. Dopo circa tre mesi di tregua pattuita dal governo e dai vertici dell’ELN gli scontri sono ripresi a gennaio con due attentati nella costa dei Caraibi.

Chi sono gli altri candidati alla presidenza?
L’ex sindaco di Bogotá e deciso oppositore dell’uribismo, Gustavo Petro, ha rivendicato per tutta la campagna elettorale i risultati positivi conseguiti da sindaco della capitale come la riduzione del 50% degli indici di povertà a Bogotà tra il 2012 e il 2014.
Sergio Fajardo candidato per la coalizione Colombia ha lanciato l’hashtag #ConLaEducaciónSePuede. La sua promessa politica si basa su nuovi investimenti nel settore dell’istruzione al fine di formare una nuova generazione più consapevole e preparata che sarà in grado di affrontare le nuove sfide della globalizzazione.
Vargas Lleras, Vice Presidente della Repubblica dal 2014 al 2017, riceve un grande sostegno da parte dell’elettorato della costa dei Caraibi. La creazione di posti di lavoro è una delle promesse piu’ ambiziose del suo programma..
Humberto de La Calle è stato a capo della squadra di negoziazione per conto del governo di Juan Manuel Santos nel processo di pace con le FARC, fino alla positiva conclusione e ratifica nel Congresso degli accordi firmati all’Avana nel 2016.
Secondo i sondaggi del periodico spagnolo El Pais il favorito alla corsa presidenziale è Duque. Staremo a vedere cosa succederà e chi si aggiudicherà il primo turno di questa importante tornata elettorale latinoamericana.

Se volete scoprire ed approfondire le proposte politiche dei candidati alla Presidenza della Repubblica Colombiana, vi consigliamo degli articoli di alcuni periodici locali come El Espectador, El Tiempo ed El Heraldo.

Las últimas encuestas reducen la ventaja de Duque y Petro por la carrera presidencial colombiana

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