I paladini della (in)giustizia

Oggi l’argomento che tanto  richiama la nostra  attenzione è la Siria. In questo spazio non pretendiamo di fare complicate analisi geopolitiche o stabilire da che parte si trovi la ragione. Ci soffermeremo piuttosto su due questioni: Il ruolo odierno del diritto internazionale (e la sua utilità?) e gli atteggiamenti neo- imperialisti di alcune potenze mondiali.

Oltre il diritto internazionale
I principi supremi del diritto internazionale, ossia quel ramo del diritto che regola la vita della comunità internazionale, più volte violati e ignorati dai loro stessi creatori, oggi più che mai, necessitano una chiara riformulazione e revisione.
Il pensiero va oltre Donald Trump, oltre  il  Premier britannio May e al suo omologo francese Macron, i quali hanno scelto di violare tutti i trattati di diritto internazionale e bombardare un paese interessato  da una violentissima guerra civile. Probabilmente lanciare bombe è la cosa che riesce loro meglio,  poichè queste nazioni lo fanno di continuo, come se non ne potessero farne a meno.

Il fallimento della diplomazia
Gran Bretagna e Francia spendono migliaglia di euro ogni anno per finanziare enti prestigiosi come l’Institut d’études politiques, o i vari departments of Political Science al fine di formare i migliori esperti diplomatici del pianeta,  poi invece , prediligono entrambi l’uso della forza. Non esiste, e vorrei precisarlo qui una volta per tutte, nei codici internazionali il «diritto alla punizione» o quello «della superiorità morale» che queste due potenze pretendono di avere.

Il conflitto in Siria è iniziato come una guerra civile interna, di un gruppo di minoranza (ma neanche tanto in minoranza) contro il governo della famiglia degli Assad. Poi sono arrivati tutti, come imbucati ad una festa senza invito : Israele, Sauditi, Iran, Russia, USA, Francia, Gran Bretagna, e Turchia. Ognuno con la sua strategia di stabilizzazione/destabilizzazione della zona, ognuno con i suoi modi arrognati, ma tutti, senza un mandato ONU.

Ieri come oggi, oggi come domani

Assad avrebbe usato  armi chimiche ma le prove?  Nel 2003 al Consiglio di Sicurezza dell’ONU gli americani dichiararono a gran voce : «Saddam ha armi chimiche. Le ha già usate in passato, e non si farà scrupoli ad usarle ancora». Gli Stati Uniti affermarono di avere “solide fonti” fornite dall’intelligence per sostenere ciò, e per mezzo di questa motivazione cercarono di far accettare l’uso della forza contro l’Iraq. Dopo 7 anni di inchesta della commissione Chilcot il risultato fu che «Nel marzo 2003 non c’era una minaccia imminente da parte di Saddam Hussein»,
Prove di forza dell’occidente per mandare messaggi indiretti alla Russia, che, almeno in quest’occasione ha rispettato pienamente il diritto internazionale.

Ieri come oggi le similitudini sono tante, la Siria è il nuovo Iraq, Trump il restyling di G.W. Bush, La Francia e la Gran Bretagna da sempre vecchie potenze imperialiste, e il diritto internazionale, ahimè, sempre obsoleto e inutile.

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *